DOCUMENTO INDIRIZZO PARCO REGIONALE COSTA Stampa E-mail
DOCUMENTO INDIRIZZO PARCO REGIONALE COSTA


REGIONE PUGLIA

ASSESSORATO ALL'AMBIENTE

SETTORE ECOLOGIA - UFFICIO PARCHI E RISERVE NATURALI

Legge Regionale n. 19/1997

"Norme per l'Istituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia"


Documento d'indirizzo per l'istituzione delle aree naturali protette:


COSTA OTRANTO - S. MARIA DI LEUCA BOSCO DI TRICASE

Allegato alla procedura di preconferenza.
Redatto ai sensi dell'art. 22 comma 1, Legge 394/91



8 MARZO 2004


DOCUMENTO D'INDIRIZZO PER L'ISTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DELLA

COSTA OTRANTO-S. MARIA DI LEUCA

1. SCHEDA DESCRITTIVA

Denominazione proposta
Parco regionale della COSTA OTRANTO - S. MARIA DI LEUCA


Denominazione di partenza (schede Identificative L.R. 19/97)

C5 -COSTA OTRANTO-S. MARIA DI LEUCA
C4 -BOSCO DI TRICASE

Classificazione proposta
Parco Regionale

Ubicazlone
Provincia: LECCE
Comuni: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del
Capo, Otranto, S. Cesarea Terme, Tiggiano, Tricase.

Superficie della perimetrazione provvisoria

Superficie totale: circa ____ ha

Rappresentazione della perimetrazione provvisoria

Carta in scala 1: 50.000


2. DESCRIZIONE TIPOLOGIA AMBIENTALE


Area di eccezionale bellezza paesaggistica costituita da uno dei pochi esempi di costa alta ancora integro dell'Italia peninsulare. La morfologia è condizionata spesso dalla presenza di faglie orientate preferibilmente in direzione appenninica (NNW-SSE) o NO-SE. La costa è generalmente caratterizzata da pareti sub-verticali alte decine di metri a strapiombo sul mare spesso corrispondenti a piani di faglia. Il tratto litorale compreso tra Porto Badisco e S. Maria di Leuca è caratterizzato da una morfologia molto accidentata e con una successione di terrazzi che digradano rapidamente verso il mare a partire generalmente da quote superiori a cento metri. Il tratto costiero posto tra Porto Basico e Otranto è, invece, più dolce e pianeggiante. Diverse incisioni, generalmente modeste, ma, talvolta, profonde come in corrispondenza del Canale Ciolo, interessano la zona litorale, condizionate nel loro andamento dalla tettonica. La morfologia è anche segnata da forme carsiche, sia epigee sia ipogee, a prevalente sviluppo orizzontale. L'origine è essenzialmente dovuta a fenomeni di dissoluzione carsica. Lungo la costa, inoltre, per il contribuito dell'azione erosiva del mare e l'lnterazione con le sorgenti costiere presenti, si sono formate cavità con ampi ingressi verso il mare. Diverse sono le grotte in cui sono stati rinvenuti importanti reperti fossili o testimonianze della presenza dell'uomo paleolitico e neolitico come nella Grotta dei Cervi, Romanelli e Zinzulusa.

Le formazioni geologiche affioranti lungo la costa comprendono depositi di origine marina riferibili a più cicli sedimentari di età compresa tra il Cretaceo superiore e il Pleistocene.

I sedimenti più antichi sono costituiti da litologie calcaree o calcareo dolomitiche ascrivibili, secondo la Cartografia Ufficiale, ai "Calcari di Melissano" e "Calcari di Castro". Sono, inoltre, presenti depositi calcarenitici più recenti conosciuti come "Calcareniti di Porto Badisco" , "Pietra Leccese" e "Calcareniti di Andrano". I depositi ancora più recenti sono costituiti da sedimenti prevalentemente calcarenitici noti come "Calcareniti del Salento.

L'idrografia superficiale è spesso molto ridotta o assente per l'elevata permeabilità delle formazioni litologiche presenti. Notevoli sono, invece, le riserve d'acqua dolce che circolano nelle fessure e nelle cavità del basamento calcareo. Il loro spessore, comunque, si riduce via via che ci si avvicina alla costa, in prossimità della quale in alcuni punti danno luogo a piccole sorgenti.

La flora è ricca di rari endemismi inseriti nella "lista Rossa"; l'area inoltre rappresenta un eccezionale sito fitogeografico per la presenza di specie Trans-Adriatiche. Tra la flora ricordiamo: Fiordaliso di Leuca (Centaurea leucadea), Alisso di Leuca (Aurinia leucadea), Campanula pugliese (Campanula versicolor),d ell'Efedra (Ephedra campylopoda) questa è l'unica stazione italiana mentre la rarissima Veccia di Giacomini (Vicia giacominiana) è un endemica puntiforme. Eccezionale è la presenza delle uniche aree di presenza di tutta l'Europa occidentale della Quercia Vallonea (Quercus ithaburensis sub sp. macrolepis).

Oltre che alla presenza di diverse specie nidificanti: Calandro (Anthus campestris), Calandrella (Calandrella brachydactyla), Calandra (Melanocorypha calandra), e forse Falco pellegrino (Falco pellegrinus) e Falco della Regina (Falco eleonorae), l'area è interessata ad un interessante passaggio migratorio: Tetrax tetrax, Larus melanocephalus, Pandion haliaetus, Circus cyanesus, Circus aeruginosus, Circus pygargus., Circus~ macrounus.

Ricordiamo, inoltre, come l'area sia stata l'ultima area di presenza regionale del mammifero più raro d'Europa, la Foca monaca In alcune delle cavità carsiche che si aprono ipogee con diversi invertebrati endemici: italodytes stammeri, Typhlocaris salentina. Haloblothrusg gigas.



3. STATO DELLA PIANIFICAZIONE E FORME DI TUTELA

Pianificazione territoriale
- PUTT/P - Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio (approvato con DGR dell'11.12.2000).
Tale Piano all'art.2.05-Piani urbanistici territoriali tematici di secondo livello individua alcune aree da sottoporre a pianificazione di secondo livello, con le rispettive perimetrazioni e indirizzi di tutela, tra cui al comma 6.7 "Otranto: riguarda il territorio costiero orientale della penisola salentina, da Otranto al Capo di S.Maria di Leuca, generalmentea valle della strada congiungente Otranto-Uggiano La Chiesa-Minervino di Lecce-Poggiardo-Diso-Andrano- Tricase- Tiggiano-Gagliano del Capo- S.Maria di Leuca. Esso dovrà individuare i modi per garantire la salvaguardia, nello specifico, degli aspetti ambientali caratteristici del territorio costiero e del suo fronte a mare, del suo rapporto con il mantenimento/valorizzazione della conduzione agricola dei campi e della tutela vegetazionale autoctona e, inoltre, per garantire la difesa del suolo; dovrà individuare i modi per salvaguardare le emergenze storiche e archeologiche; dovrà anche dare direttive e prescrizioni per consentire accettabili inserimenti nel contesto paesaggistico/ambientale dei modi per la fruizione pubblica della costa e delle presenze/previsioni (se da confermare) edificatorie, a ridosso dei centri abitati e/o in altri siti consentite dalla strumentazione urbanistica, anche intervenendo sui carichi insediativi e relative tipologie".

Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce (in fase di adozione)

Pianificazione comunale
L'area protetta proposta interessa i territori comunali di undici comuni e, in alcuni casi, anche i loro centri abitati. La particolarità dell'area, interessante la stretta fascia costiera, il susseguirsi, lungo essa, di aree urbanizzate e le dimensioni ridotte di molti territori comunali, rendono oltremodo rilevante la interazione con la strumentazione urbanistica vigente, anche per le ricadute in termini ambientali, di eventuali aree contigue urbanizzate. Ricadono lungo la fascia costiera i centri urbani di Santa Cesarea Terme e Castro, i nuclei turistico residenziali di Marina di Andrano, Marina porto e Serra in territorio di Tricase, Novaglie in territorio di Alessano, S.Maria di Leuca in territorio di Castrignano del Capo; è contiguo all'area costiera il centro abitato di Gagliano del Capo. Fatta eccezione per Otranto e Santa Cesarea Terme, in cui vigono strumenti urbanistici abbastanza recenti, nei restanti Comuni sono vigenti PdF risalenti agli anni '70 spesso in via di rinnovo.

1. Otranto: PRG approvato nel 1998. La fascia costiera a sud di Otranto è tipizzata come area di particolare interesse paesaggistico/ambientale e su tali aree è vietato qualsiasi tipo di intervento, fatta eccezione per una area che copre il piccolo insediamento di Porto Badisco.

2. Santa Cesarea Terme
: PRG approvato nel 1993. A ridosso del confine comunale di Otranto, adiacente a Porto Badisco è individuata una zona per insediamenti turistici. Zone analoghe sono presenti a ridosso del centro urbano, e a sud, in località porto Miggiano.

3. Castro
: PdF approvato ne" 1979 - PRG in itinere. Il centro urbano si sviluppa direttamente sulla fascia costiera, caratterizzato da una particolare orografia che ne individua due differenti livelli. Le aree di espansione urbana sono localizzate prevalentemente nella parte alta, a monte dell'area urbana.

4. Diso: PdF approvato nel 1976 - PRG adottato. L'intera fascia costiera del territorio comunale è caratterizzata dalla presenza di insediamento diffuso, che costituisce elemento di continuità con la adiacente Marina di Andrano. Alcune aree di espansione turistica sono localizzate a monte della fascia costiera in una area ancora non urbanizzata.

5. Andrano
: PdF approvato nel 1977 - PRG in itinere. L'intera fascia costiera del territorio comunale è caratterizzata dalla presenza di insediamento diffuso di tipo lineare, lungo la strada statale, la Marina di Andrano, per la quale il vigente PdF prevede una limitata espansione.

6. Trlcase
: PdF approvato nel 1977- PRG in itinere. Lungo la fascia costiera si rileva una edificazione diffusa che assume forma di piccolo nucleo urbano in corrispondenza delle località di Marina di porto e Serra. Le destinazioni del PdF vigente prevedono piccole espansioni urbane in corrispondenza di tali nuclei.

7. Tiggiano: PdF approvato nel 1981 - PRG in itinere. La fascia costiera è tipizzata come zona agricola di particolare salvaguardia ambientale.

8. Corsan
o: PdF approvato nel 1976 - PRG in itinere. L'intera fascia costiera, a valle della strada litoranea, è tipizzata come zona turistico-residenziale con vincolo paesistico, ovvero sono possibili interventi di trasformazione previa redazione di piani-quadro di superficie non inferiore a 4 ha.

9. Alessano
: PdF approvato nel 1976 - PRG in itinere. Il limitato sbocco a mare del territorio comunale è interessato per gran parte dal nucleo abitato di Novaglie e dalla sua area di espansione.

10.Gagliano del Capo
: PdF approvato nel 1980 - PRG in itinere. Il centro urbano, contiguo alla fascia costiera, non interessa la stessa, interamente tipizzata come zona agricola di salvaguardia paesistica, fatta eccezione per alcune aree di espansione residenziale all'estremità nord, in adiacenza al nucleo di Novaglie, e a sud in adiacenza all'area urbanizzata di S. Maria di Leuca.

11. Castrignano del Capo
: PdF approvato nel 1980 - PRG in itinere. Il centro urbano è localizzato all'interno, mentre la fascia costiera è interessata dalla frazione di S. Maria di Leuca e dalle sue espansioni.


Vincoli territoriali

. Vincolo idrogeologico (RD 3267/1923 e succ.)
. Vincolo di tutela del paesaggio L. 1497/1939
. Vincolo di salvaguardia ambientale L. 431/1985 (Galasso)


Vincoli Archeologici e Architettonici:

Vincolo archeologico (ex legge n. 1089/39):
- Grotta dei Cervi (Otranto)
- Grotte della Zinzulusa (Castro)
Segnalazione archeologica:
- Grotta Romanelli

Alltre fome di tutela
-
Sito Importanza Comunitaria ( pSIC) "IT9150002 Costa Otranto-S.Maria di Leuca" ai sensi della direttiva 92/43CEE esteso per circa 2000 ha;
-
Sito Importanza Comunitaria (pSIC) "IT9150005 Boschetto di Tricase" ai sensi della direttiva 92/43CEE steso 4 ha.


4. VALORI NATURALISTICI
L'area presenta elevati valori naturalistici complessivi, in virtù della sua estensione e della varietà e tipicità degli ambienti naturali presenti.

Di seguito si evidenziano le specie e gli habitat presenti nell'area e inseriti nelle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE e negli elenchi del Libro Rosso degli Animali d'Italia (WWF Italia, 1998).

HABITAT PRIORITARI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE
Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea Cod. 6220

HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE
Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee (con Limonio endemico) Cod. 1240
Formazioni di Euphorbia dendroides Cod. 5331
Versanti calcarei della Grecia mediterranea Cod. 8216
Grotte non ancora sfruttate a livello turistico Cod. 8310
Grotte marine sommerse o semisommerse Cod. 8330
Foreste di Olea e Ceratonia Cod. 9320
Foreste di Quercus macrolepis Cod. 9350

SPECIE VEGETALI PRIORITARIE SECONDO LA DIRETTIVA 92/43/CEE
Stipa austroitalica Martinowsky (fam. Gramineae)

SPECIE ANIMALI PRIORITARIE DELLA DIRETTIVA 79/409 E 92/43/CEE (ALL. II)
Lo status di presenza viene definito attraverso: CE: certa; PR: probabile; DF: difficile; ES:
estinta; B: nidificante; ?: dubbio, incertezza

Uccelli
- Gallina prataiola (Tetrax tetrax): non nidificante solo presente
 
       
Mammiferi - Foca monaca (Monachus monachus): CE, ES?  






SPECIE ANIMALI DI INTERESSE COMUNITARIO DELLA DIRETTIVA 79/409 92/43/CEE (ALL. II)
Lo status di presenza viene definito attraverso: CE: certa; PR: probabile; DF: difficile; ES:
estinta; B: nidificante; ?: dubbio, incertezza

Rettili -
Cervone (Elaphe quatuorlineata): CE  
  - Colubro leopardino (Elaphe situla): CE  
       
Uccelli
  (solo i nidificanti)  
  - Falco Pellegrino (Falco peregrinus): B?  
  - Falco della regina (Falco eleonorae): ES?  
  - Gheppio (Falco tinnunculus): B  
  - Barbagianni (Tyto alba): B  
  - Calandro Anthus campestris): B  
  - Calandrella (Calandrella brachydactyla): B  
  - Calandra (Melanocorypha calandra): B  
       
Mammiferi - Foca monaca (Monachus monachus): CE, ES?  
  - Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinil): CE  
  - Miniottero (Miniopterus schreibersl): CE  
    Assenti informazioni attendibili sui altri Chirotteri  

























SPECIE ANIMALI DELLA LISTA ROSSA NAZIONALE
Rettili -
Geco dell'Egeo (Cyltopodion kotschy): CE  
       
Uccelli
  (solo i nidificanti)  
  - Quaglia (Cotumix cotumix): B
 
  - Gufo comune (Asio otus):B  
  - Rondone maggiore (Apus melba): B?  
  - Rondone pallido (Apus pallidus):B  
  - Piccione selvatico (Columba livia): B
 
  - Monachella (Oenanthe hispanica): B
 
       
















SPECIE VEGETALI DELLA LISTA ROSSA NAZIONALE

        - Centaurea leucadea  
        -
Dianthus japigicus  
        - Vicia giacominiana  
        - Echinops spinosissimus  
        - Umbilicus cloranthus  
        - Aegilops uniaristata  
        - Quercus macrolepis  
        - Aurinia leucadea  
        - Campanula versicolor  
        -
Limoniastrum monopetalum  
        - Omithogalum adalgisae  
        - Phlomis ferruginea  
        - Serapias orientalis subsp. Apulica  
        - Vincetoxicum hirundinaria  






















SPECIE VEGETALI DELLA LISTA ROSSA REGIONALE
        - Centaurea nobilis  
        -
Bonannia graeca  
        - Centaurea deusta ssp. divaricata  
        - Chamaecytisus spinescens  
        - Cytinus ruber  
        - Erodium nervulosum  
        - Helianthemum jonium  
        - lris pseudopumila  
















ALTRE SPECIE SIGNIFICATIVE
            - Coenagrion caerulescens,  
            -
Decticus loudoni,  
            - Harpalus sulphuripes,  
            - Pterostichus melas,  
            - Coluber viridiflavus,  
            - Lacerta viridis,  
            - Podarcis sicula,  
            - Berteroa obliqua (S. et S.) Dc.,  
            - Biscutella Iyrata L.,  
            - Carum multiflorum (S. et S.) Boiss., ,  
            - Centaurea japigica,  
            - C. tenacissima,  
            - Ephedra campylopoda C.A. Meyer,  
            - Limonium japygicum (Groves) Pign.,  
            - Micromeria fruticosa (L.) Druce,  
            - M. microphylla (Durv.) Bentham,  
            - Onobrychis alba (W. Et K.) Desv.,  
            - Ophrys apulica,  
            - O. bombyliflora Link,  
            - O. lutea Cav.,  
            - O. sphecodes Miller,  
            - O. tenthredinifera Willd.,  
            - Orchis coriophora ssp. fragrans,  
            - O. lactea Poiret,  
            - O. moria L.,  
            - O. papilionacea L.,  
            - Plantago subulata L.,  
            - Serapias cordigera L.,  
            - S. vomeracea (Burm.) Briq.,  











































5. USO DELL'AREA

Uso attuale
Nell'area salentina l'attività economica predominate è quella agricola che si fonda esclusivamente sull'olivo e sul tabacco, colture che godono dell'aiuto comunitario e che da qualche anno attraversano una grave crisi legata alle difficoltà di collocamento del prodotto. Per l'effetto mitigante del mare sulle temperature invernali si coltiva anche la patata precoce che viene esportata fin da aprile.

Più specificamente l'area costiera è interessata da rilevanti attività legate al turismo estivo, in continua espansione e con forti pressioni alla creazione di nuove strutture e infrastrutture.

Per la bellezza del mare e la presenza sul territorio di numerose masserie e ville la zona è particolarmente vocata alla pratica dell'agriturismo; attività che ha avuto notevole diffusione tant'è che diversi sono gli operatori del settore, pur se attualmente concentrati nel comune di Otranto.



6. INTERVENTI AMBIENTALI FINANZIATI



TITOLO DEL PROGETTO
BENEFICIARIO
IMPEGNI
 
P.O.P. Puglia 1994-99 Sottomisura 7.3.9
 
Elaboraz. strumenti di pianificaz. e gestione aree naturali protette in prov. di Lecce Provincia di Lecce 2.000.000.000  
P.O.P. Puglia 1994-99 Sottomisura 7.3.10  
P.T.T.A. 1994-96
 
Tutela dei litorali e delle acque di balneazione Costa Salentina Leccese
Provincia di Lecce 2.373.000.000  
       













7. PERIMETRO E SUPERFICIE

Il perimetro proposto, rappresentato nella cartografia allegata in scala 1:50.000, ha subito diverse modificazioni a partire da quella iniziale presentata dalla Regione sulla base degli studi effettuati dalla Provincia di Lecce. Ciò soprattutto al fine di venire incontro alle esigenze espresse dagli enti locali di non contrastare con strumentazioni urbanistiche vigenti e/o programmazioni in uno stato avanzato del loro iter attuativo. Sono stati, comunque, perseguiti gli obiettivi di tutela, salvaguardia e valorizzazione previsti dalla legge e la continuità spaziale dell'area.



8. PROBLEMI DI CONSERVAZIONE

Le cause di degrado sono connesse: alla creazione di nuove infrastrutture, all'alterazione del paesaggio carsico per spietramento e/o messa a coltura, all'abusivismo edilizio, alla cementificazione delle scogliere per la realizzazione di accessi al mare.

L'effettiva tutela del sito potrà realizzarsi solo se si riusciràa trovare un giusto equilibrio tra le azioni di tutela e la necessità di soddisfare il crescente interesse turistico dell'area.



9. OBIETTIVI DELL'ISTITUZIONE DELL 'AREA PROTETTA

Tra gli obiettivi generali derivantid all'istituzione dell'area protetta s'individuano:
  • Promozione di un modello di sviluppo eco-sostenibile che non rechi danno all'ambiente ed alle risorse naturali, contribuendo nel contempo ad innalzare il livello di qualità della vita dell'intera comunità;
  • Tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale, storico-architettonico per quanto attiene alle ricadute in termini di incremento dell'occupazione e del reddito provenienti dallo sviluppo di nuove iniziative/competenze/professionalità
  • Creare nuove opportunità di crescita e di sviluppo sostenibile, preservare le possibilità di sviluppo nel lungo periodo ed accrescere la qualità della vita dei cittadini.

Nello specifico, gli interventi ipotizzabili riguardano:
  • riqualificazione e recupero ambientale complessivo;
  • rinaturalizzazione, riconversione ad alto fusto ed aumento della superficie occupata dai boschi di Quercus macrolepis
  • diversificazione degli habitat attualmente presenti, con ripristino delle aree incolte e a pascolo;
  • monitoraggio dell'inquinamento e dello stato degli indicatori biologici presenti;
  • recupero e conservazione dei beni storici e architettonici diffusi;
  • creazione di sentieri natura, didattici e ricreativi ad uso delle scuole e dei cittadini;
  • valorizzazione delle aree costiere mediante la realizzazione di forme di fruizione compatibile;
  • realizzazione di strutture ricettive in aree più interne e di forme di collegamento a basso consumo energetico anche al fine di una de-stagionalizzazione del flusso turistico e della incentivazione della stanzialità.



10. EFFETTI DERIVANTI DALL'ISTITUZIONE DELL'AREA PROTETTA

Gli effetti dell'istituzione dell'area protetta sugli ambienti naturali possono sinteticamente individuarsi in:
  • inserimento dell'area nella "Rete Natura 2000" della UE;
  • inserimento dell'area nella Rete Ecologica Nazionale;
  • conservazione degli habitat e specie d'interesse comunitario;
  • rinaturalizzazione e ripristino degli ambienti naturali;
  • aumento della biodiversità;
  • riduzione della pressione dei detrattori ambientali;
  • incremento del controllo e monitoraggio del territorio;
Gli effetti dell'istituzione dell'area protetta sugli aspetti socio-economici del territorio possono sinteticamente individuarsi in:
  • priorità nell'accesso ai finanziamenti comunitari, nazionali e regionali;
  • premialità previste per, la riduzione della quota di partecipazione a carico delle amministrazioni comunali nell'accesso ai finanziamenti di Agenda 2000 all'interno della Legge di attuazione del P.O.R (art. 37, comma 3 lett. c e comma 4).;
  • riconversione, in un ottica sostenibile dall'ambiente naturale, dell'agricoltura presente;
  • valorizzazione delle attività e produzioni tipiche e tradizionali;
  • sviluppo di attività connesse al turismo di natura;
  • recupero dei beni di valore storico-architettonico;
  • organizzazione della fruizione dei beni, attivazione dei collegamenti in rete;



11. MISURE DI SALVAGUARDIA

Dal momento dell'adozione dello schema di disegno di legge di cui al comma 3 dell'art .6 della L.R. 19/97 saranno applicate le sottoelencate misure di salvaguardia.
. Le norme generali di tutela fino all'approvazione della legge istitutiva sono:

1.
Sull'intero territorio del Parco naturale regionale " Costa Otranto-S. Maria di Leuca" oltre al rispetto delle norme di tutela del territorio e dell'ambiente previste dalle vigenti leggi nazionali e regionali, è fatto divieto di:

a) aprire nuove cave;

b) esercitare l'attività venatoria: sono consentiti, su autorizzazione dell'Ente di gestione, gli interventi di controllo delle specie previsti dall'art.11, comma 4, della Legge 6 dicembre 1991, n.394, ed eventuali prelievi effettuati a scopo di ricerca e di studio;

c) alterare e modificare le condizioni di vita degli animali;

d) raccogliere o danneggiare le specie vegetali spontanee, ad eccezione degli interventi a fini scientifici e di studio preventivamente autorizzati dall'Ente di gestione: sono comunque consentite le operazioni connesse alle attività agro-silvo-pastorali;

e) asportare minerali e materiale d'interesse geologico, fatti salvi prelievi a scopi scientifici preventiva mente autorizzati dall'Ente di gestione;

f) introdurre nell'ambiente naturale specie faunistiche e floristiche non autoctone;

g)
effettuare opere di movimento terra tali da modificare consistentemente la morfologia del terreno;

h)
apportare modificazioni agli equilibri ecologici, idraulici ed idrogeotermici owero tali da incidere sulle finalità di cui al precedente articolo 2;

i)
transitare con mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, private e vicinali gravate dai servizi di pubblico passaggio, fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali;

j) costruire nuove strade ed ampliare le esistenti se non in funzione delle attività agrosilvo- pastorali e delle attività di fruizione naturalistica;

k) aprire discariche.

2.
Fino all'approvazione del Piano di cui all'articolo 12 della L. 394/91 è fatto divieto di:

a) costruire nuovi edifici od opere all'esterno dei centri edificati cos) come delimitati ai sensi della legge 22 ottobre 1971, n.865. Per gravi motivi di salvaguardia ambientale il divieto è esteso anche all'area edificata compresa nel perimetro indicato;

b)
mutare la destinazione dei terreni, fatte salve le norrmali operazioni connesse allo svolgimento,n ei terreni in coltivazione,d elle attività agricole, forestali e pastorali;

c)
effettuare interventi sulle aree boscate e tagli boschivi senza l'autorizzazione dei competenti Uffici dell' Assessorato regionale agricoltura e foreste.

3.
Fino all'approvazione del Piano territoriale del Parco naturale regionale "Costa Otranto-S. Maria di Leuca" la competente struttura regionale di cui all'articolo 23 della L.R. 19/97, d'intesa con l'Ente di gestione di cui all'articolo 9 della stessa, può concedere deroghe ai divieti di cui al punto 11.2 lettere a) e b) limitatamente alla realizzazione di interventi di adeguamento di tipo tecnologico e/o igienico-sanitario connessi all'applicazione delle normative vigenti in materia.

Potranno inoltre essere realizzati interventi di trasformazione e/o ampliamento una tantum degli edifici rurali esistenti nella misura massima del 15% della loro superficie utile, previa valutazione e approvazione di apposito Piano di Miglioramento Aziendale redatto a norma del Reg. C.E. 1257/99 e sue applicazioni e modifiche.

Sono consentiti interventi finalizzati ad una migliore fruizione della zona costiera soltanto se di tipo precario, realizzati con strutture ed elementi amovibili in legno o altro materiale naturale, quali pedane, piattaforme, segnaletiche, box igienici, chioschi,ecc.,

Sono fatti salvi gli strumenti urbanistici attuativi già approvati alla data del 31 dicembre 2000.

Sono, inoltre, fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti ove più restrittive o non in contrasto con gli obiettivi di tutela dell'area (piani di recupero, ecc,).

In tutti i casi dovranno essere utilizzate e/o rispettate le tipologie edilizie e le tecnologie costruttive della tradizione storica locale e non dovranno verificarsi interferenze con alcuno dei valori naturalistici ed ambientali presenti nell'area.


4. E' consentita la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti edilizi esistenti ai sensi dei comm a) e b), dell'articolo 31 della legge 5 agosto 1978, n. 457.


5. Sono fatti salvi i diritti reali e gli usi civici delle collettività locali ad eccezione dei diritti esclusivi di caccia o di altri usi civici di prelievo faunistico che sono liquidati dal competente commissario per gli usi civici, ad istanza dell'Ente di gestione.



12. INDICAZIONI PER L'ENTE DI GESTIONE

Si propone di costituire un apposito ente di gestione, così come previsto dalla legge regionale 19/97, al fine di dare uguale rappresentanza a tutti gli enti locali coinvolti.

Pertanto, si intende costituire un unico ente strumentale di diritto pubblico per la gestione di tutte le aree naturali della provincia di Lecce.

 
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