- ALLEGATO A2: Piani di Interventi di Recupero Territoriale Stampa E-mail
Allegato A2:


PIANI DI INTERVENTI DI RECUPERO TERRITORIALE


1. Contenuti:

Il Piano di Interventi di Recupero Territoriale (PIRT) precisa ed esegue con specifica normativa e con elaborazioni progettuali la eventuale sanatoria di attività ed interventi abusivi non sanabili ai sensi della LR 30/90 attraverso la redazione di Strumento Urbanistico Esecutivo.

Il PIRT:
  • 1.01 – perimetra l’area complessivamente interessata dagli interventi e/o dalle attività abusive;
  • 1.02 – specifica tutti gli interventi e/o attività presenti nell’area con indicazione del relativo stato, consistenza e pertinenze di ciascuna unità; delle aree interstiziali libere, infrastrutture e servizi;
  • 1.03 – definisce i contenuti programmatici dell’intervento;
  • 1.04 – determina le infrastrutture (UP), i servizi (US) e le aree pubbliche e/o private da assoggettare a specifico regime;
  • 1.06 – individua planovolumetricamente gli edifici esistenti da confermare (con concessione in sanatoria) e/o da delocalizzare, nonché eventuali interventi e/o attività di completamento;
  • 1.07 – precisa le destinazioni d’uso degli edifici e delle aree, le tipologie edilizie, il verde (per le varie categorie) e l’arredo urbano;
  • 1.08 – detta le Norme Tecniche di Attuazione, le modalità di intervento degli aventi causa e gli eventuali poteri sostitutivi ai fini attuativi;
  • 1.09 – definisce il quadro economico relativo alle previsioni di intervento con la ripartizione di tutti gli oneri a carico dei proprietari interessati nel perimetro dell’area;
  • 1.10 – prevede le modalità di attuazione, i tempi necessari, i soggetti attuatori, gli oneri finanziari indotti e quanto altro necessario alla programmazione temporale dell’intervento.

2. Elaborati:
il PIRT è costituito dai seguenti elaborati:
  • 2.01 – documento programmatico preliminare e relativi allegati dove viene esplicitata la fase istruttoria per la redazione del Piano: perimetrazione dell’ambito di intervento, definizione degli obiettivi, dimensionamento della proposta, ricognizione dello stato fisico e giuridico del territorio da assoggettare a recupero, definizione e quantificazione dell’abusivismo, definizione e quantificazione delle aree residuali, criteri per la determinazione della sanabilità degli interventi, carico insediativo esistente e prevedibile e connesse infrastrutture e servizi, ripartizione degli oneri in funzione di un quadro millesimale della consistenza edilizia esistente e prevedibile.
  • 2.02 – relazione generale illustrativa contenente i seguenti elementi: motivazione della scelta di perimetrazione in un quadro di convenienza economica e sociale, rapportata alla continuità dell’edificato e/o delle attività ed alla rilevante modificazione dell’assetto del territorio; valutazione del carico insediativo presente (abusivo e non); caratteristiche degli abusi; quantità di aree non interessate da processi abusivi e loro destinazione; dotazione di infrastrutture e servizi; presenza di beni paesaggistici (ATD); condizioni paesaggistiche di base (ATE) derivanti dal PUTT/P e indotte dalla proposta di riassetto territoriale, documentazione fotografica e quanto altro di documentario per dare chiara esplicitazione dell’intervento proposto.
  • 2.03 – perimetrazione dell’area di intervento su cartografia aerofotogrammetria in scala (almeno)1:2000 con riporto degli ATE e degli ATD, degli interventi abusivi (numerati), delle aree libere, delle infrastrutture e dei servizi esistenti (pubblici e privati);
  • 2.04 – perimetrazione dell’area di intervento su cartografia catastale aggiornata alla data di elaborazione del Piano in scala (almeno) 1:2000 con individuazione degli interventi abusivi e delle loro pertinenze (numerati), delle aree libere (numerate) e delle aree destinate ad infrastrutture e servizi (numerate); della consistenza in superficie, in volume e del carico insediativo complessivo, con la esplicitazione della proprietà;
  • 2.05 – ridefinizione degli ATE (ed eventualmente degli ATD in caso di errori od omissioni del PUTT) in funzione dello stato di fatto, della proposta di intervento e dei valori paesistico-ambientali presenti.
  • 2.06 – assetto planovolumetrico generale con individuazione delle destinazioni (urbanistiche ed edilizie ammissibili) dei vari interventi: infrastrutturali e di servizio (esistenti e di progetto), residenziali, produttivi e terziari preesistenti (non oggetto di sanatoria); residenziali, produttivi e terziari esistenti (abusivi sanabili), residenziali, produttivi e terziari abusivi esistenti (non sanabili); residenziali, produttivi e terziari di completamento (aree interstiziali); nonché degli interventi destinati alla valorizzazione delle risorse naturali presenti ed alla mitigazione dell’impatto paesaggistico connesso al complessivo carico insediativo;
  • 2.07 – definizione delle Unità Minime di intervento (UMI), delle aree da assoggettare ad esproprio (o eventualmente da cedere), delle aree e dei beni da sottoporre a immodificabilità o trasformabilità condizionata ai soli valori paesistici, dei millesimi corrispondenti a ciascuna unità privata esistente o di progetto (numerate nell’elaborato 2.06);
  • 2.08 – schema generale delle urbanizzazioni primarie UP (viabilità con annesso verde di cortina e parcheggi primari, rete di pubblica illuminazione, rete fognaria bianca o nera, impianti consortili di depurazione delle acque o opere di allaccio alla fogna ove esistente, rete idrica, reti tecnologiche); schema generale delle urbanizzazioni secondarie US (spazi eventuali per l’istruzione, per le attività collettive, per i parcheggi e per il verde); progetto generale del verde privato, pubblico e di cortina; progetto generale delle eventuali altre opere di mitigazione e compensazione; progetto generale di tutela e valorizzazione dei beni paesistici; progetto generale dell’arredo urbano;
  • 2.09 – studi compositivi e tipologici con profili e sezioni in scala tecnicamente adeguata dell’esistente (eventualmente oggetto di adeguamento o completamento), delle nuove costruzioni e dei nuovi interventi in genere;
  • 2.10 – elenchi catastali di tutte le proprietà interessate dal Piano con la definizione della quota millesimale di partecipazione;
  • 2.11 – elenchi e copie delle pratiche di condono edilizio presentate con specifico riferimento alla numerazione riportata all’elaborato di cui al punto 2.04 del presente allegato;
  • 2.12 – norme tecniche di attuazione (NTA) per tutti gli interventi pubblici e privati previsti, per le destinazioni d’uso prevedibili, per la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi, per la esecuzione delle opere di mitigazione e di compensazione per il rilascio delle concessioni in sanatoria, per il controllo sulle opere, sulla corresponsione degli oneri, sugli espropri, sulle eventuali delocalizzazioni e sugli atti necessari (convenzioni o atti unilaterali d’obbligo a sottoscriversi ecc.);
  • 2.13 – quadro economico e finanziario sulla onerosità del piano, per tutto quanto previsto, con puntuale specificazione della ripartizione degli oneri in funzione dei millesimi esplicitati all’elaborato 2.07;
  • 2.14 – studio di impatto paesaggistico ambientale di cui all’art. 4.02 nelle NTA del PUTT/P.
3. Formazione ed approvazione.
  • 3.01 – il Piano di interventi di Recupero Territoriale può essere di iniziativa pubblica o privata: in tale secondo caso anche uno solo degli aventi causa può predisporre gli atti e trasmetterli al Comune che, ove ne ravvisi la convenienza sotto il profilo del pubblico interesse, provvede ad avviare l’iter amministrativo per l’approvazione secondo la disciplina di cui all’art. 16 della lr 56/1980.


 
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